Anthea e il Comune di Rimini, con il sostegno di Banca Malatestiana, hanno portato a termine l’opera di riqualificazione dell’area archeologica del ponte di San Vito, terra di confine e cerniera fra i comuni di Rimini, Santarcangelo e San Mauro Pascoli.
La rigenerazione dell’area, realizzata con il vaglio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e il lavoro di restauro di Ad Arte, hanno portato alla scoperta di resti del ponte romano crollato al di sotto del ponte medievale che oggi si può ammirare in tutta la sua magnificenza.
L’opera di riqualificazione urbana, la realizzazione di un percorso ad anello in grado di unire le rovine del ponte, l’antico tracciato della via Emilia e il fiume Uso e la messa a dimora di alberature e arbusti hanno restituito al sito archeologico il suo ruolo storico e la sua funzione primaria di unione di cui anche oggi la comunità di San Vito a buon diritto si fregia.
È stata inoltre valorizzata la via che dal sagrato della chiesa dei santi Vito e Modesto conduce all’area del ponte, con una nuova pavimentazione, la posa degli arredi e un nuovo sistema di illuminazione ne consente la fruizione anche notturna.