Apertura della nuova “Piazza sull’acqua” presso il Ponte di Tiberio
E’ stata aperta giovedì 21 dicembre sera, in occasione della prova dell’illuminazione notturna, la nuova “piazza sull’acqua” nell’invaso del ponte di Tiberio. Una progettazione di Anthea in collaborazione con i LLPP del Comune di Rimini.
Con l’apertura dei nuovi percorsi di ingresso da via Tiberio e da via Circonvallazione Occidentale si rende così fruibile la “quinta finale” del parco. Si tratta di un’ampia area di sosta affacciata al lato del bacino frontale al ponte, la piazza sull’acqua, e di una passeggiata pedonale in legno composito lungo il bordo del bacino, la passeggiata sull’acqua.
Tutto il perimetro del bacino è ora praticabile attraverso l’inserimento di un percorso in legno composito che corre lungo il bordo del bacino. Sono ora pienamente visibili, e usufruibili, i due declivi, impreziositi dall’inserimento di arredi urbani e panchine, presenti ai lati del bacino. Entrambe le scarpate affacciate sull’invaso sono state riconfigurate per ottenere dei terrazzamenti piani raccordati attraverso piccole scarpate a diversa pendenza.
E’ stata dunque completamente rivista e resa utilizzabile la rete dei percorsi di ingresso e di raccordo con gli altri percorsi di mobilità lenta già presenti.Di questa rete farà parte anche la passerella galleggiante sul versante “mare” del cantiere (il Tiberio 4) che proprio in questi giorni sta prendendo forma in alcuni suoi tratti. Proprio per poter osservare il primo tratto e lo stato di avanzamento dei lavori è stata aperta parte del cantiere all’incrocio tra Corso d’Augusto e via Bastioni settentrionali.
“Dopo quasi dieci anni di tentativi, è una grande soddisfazione – commenta Andrea Succi, Amministratore unico Anthea – vedere riconsegnato alla città un luogo per troppo tempo ‘invisibile’ e per questo abbandonato. Con il Sindaco – con cui ho condiviso questa visione chiara e vigorosa, ed un armonico lavoro di squadra durato quasi tre anni – abbiamo saputo dar forma all’acqua dell’invaso incorniciandola come ‘piazza liquida’ e ‘specchio’ per un Ponte vanitoso. Abbiamo saputo dar forma ad un’arena capace negli anni di momenti di condivisione e di festa, ma anche in grado di favorire la spontaneità di un ambiente da sempre ‘anfibio’ – cerniera fra mare e fiume – che invade ritmicamente l’invaso e il preistorico alveo fluviale, ora strada verde per flussi ciclopedonali e vita all’aperto, asse di attraversamento e sosta fugace, per una ripartenza verso i tracciati incardinati al Ponte e verso la Valmarecchia e il mare”.